martedì 24 febbraio 2009
La parola d'ordine del Pd sul testamento biologico è "rispetto per tutte le posizioni", dopo che oggi il neosegretario Dario Franceschini, riunitosi con i senatori del suo partito non è riuscito a far rientrare il dissenso sul punto dell'alimentazione forzata. Rutelli esterna la sua rabbia e propone una "terza via".
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La parola d'ordine del Pd sul testamento biologico è "rispetto per tutte le posizioni", dopo che oggi il neosegretario Dario Franceschini, riunitosi con i senatori del suo partito che stanno esaminando il disegno di legge del centrodestra, non è riuscito a far rientrare il dissenso sul punto più controverso del provvedimento, quello dell'alimentazione forzata."Su questo c'è una posizione largamente prevalente tra di noi. È stato presentato un emendamento firmato da otto senatori su dieci, ma la posizione di chi non ha firmato è da rispettare", ha detto Franceschini al Senato dopo avere incontrato per un'ora i suoi senatori che siedono in commissione Sanità, dove si sta discutendo in questi giorni il ddl sul testamento biologico. Tra le defezioni c'è quella del capogruppo del Pd in commissione, Dorina Bianchi, che al termine della riunione ha ribadito perentoria: "Io non firmo l'emendamento e stop".Il Pd, o almeno la sua larga maggioranza, vuole modificare la bozza della legge che vieta tout court la sospensione dell'alimentazione e idratazione forzata, come è avvenuto per Eluana Englaro, chiedendo invece che nel testamento biologico una persona possa prevedere questa eventualità. Una pattuglia di parlamentari dichiaratamente cattolici, tra cui la Bianchi, e Francesco Rutelli non sono d'accordo con la linea del partito.Rutelli, che è senatore ma non membro della commissione Sanità, ha comunque proposto un suo emendamento, che dice di essere di mediazione tra centrosinistra e centrodestra, e oggi ha risposto stizzito a chi lo accusa di cercare di spaccare il partito o addirittura di tramare per una scissione."Le mie posizioni o sarebbero eteroguidate dal Vaticano... o sarebbero volte a creare una scissione politica nel Pd", ha detto Rutelli in una conferenza stampa, spiegando di essere "arrabbiato" perché vengono "ridicolizzate, strumentalizzate le mie posizioni".Il suo principale emendamento, ha spiegato oggi, assegna sostanzialmente al medico la facoltà di decidere se interrompere o meno alimentazione forzata e idratazione, che secondo il disegno di legge del centrodestra non rappresentano un trattamento sanitario ma un sostegno vitale, e in quanto tale irrinunciabile, anche nel testamento biologico. L'ex sindaco di Roma ha anche detto che "bisogna impedire, assolutamente impedire che in Italia si vada verso l'eutanasia". L'esponente politico ha anche detto che "bisogna impedire, assolutamente impedire che in Italia si vada verso l'eutanasia". Rutelli ha ribadito che non intende lavorare per scissioni nel Pd, ma ha chiesto di "restituire un pò di dignità e un pò di civiltà" al dibattito sul tema del testamento biologico. Di fronte ai giornalisti Franceschini ha difeso il diritto di Rutelli di pensarla diversamente, "senza leggere nella sua posizione sul testamento biologico una manovra politica". Ma la destra al Senato ha già offerto a Rutelli una sponda alla sua proposta, con il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri che ha detto di essere pronto a "valutarla senza pregiudizi".
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